http://www.dantemag.com/it/2015/12/ma-dove-finita-la-creativita/
Articoli con tag: pubblicità
«Coca-Cola, megacampagna adv per 250 ml in più (gratis)»
Navigando in rete oggi abbiamo letto questo articolo in cui si parla della nuova campagna di comunicazione del colosso Coca-Cola, lanciata a fine marzo 2013 con video teaser e pubblicità su radio & tv.
Nonostante il prodotto sia conosciuto in ogni angolo del mondo, per questa campagna pubblicitaria Coca-Cola ha deciso di puntare ad un mega investimento, senza precedenti nella sua storia.
Il direttore marketing di Coca-Cola Italia ha così commentato questa scelta: “Crediamo che continuare a impegnarci per creare valore e ricchezza lungo tutta la filiera sia la chiave del successo, specialmente in questo momento di mercato. Questa iniziativa è un ottimo esempio di questa mentalità, e siamo certi porterà risultati importanti per i nostri clienti e per l’intera categoria“.
Voi cosa ne pensate? Anche altre aziende italiane dovrebbero attuare dei piani di promozione/comunicazione simili (soprattutto “in questo momento di mercato“)?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Maria Giulia Rossini
ufficiostampa@justintimesrl.it
Ecco il nuovo ufficio JIT!
“It’s a new day, it’s a new life…and I’m feeling good!“
Eccoci qui finalmente!
Dopo il trasloco abbiamo atteso che i tecnici ristabilissero la connessione internet per essere di nuovo in contatto con tutti voi sul nostro blog e sui social network, quindi oggi vi facciamo vedere in anteprima alcune immagini del nostro nuovo ufficio (e guardate anche che splendido ed affascinante personaggio trovate ad accogliervi all’ingresso!).
Vi informiamo inoltre che, causa trasloco, il nostro nuovo numero di telefono è: 045/6171550
mentre i nostri contatti e-mail rimangono:
«Campari Red Passion: che passione è? Contro l’analfabetismo emotivo»
Navigando in rete oggi abbiamo letto questo articolo in cui si parla dell’ultimo spot pubblicitario della Campari ritrasmesso in televisione in queste ultime settimane. Giovanna Cosenza ne parla perchè, guardando lo spot e sentendo il claim “Campari Red Passion” si trova a chiedersi se il prodotto sia realmente intriso di passione, o comunque comunichi tutta questa passione.
Voi cosa ne pensate? Perchè se anche voi state pensando che i pubblicitari si basino sempre sui soliti stereotipi di parole, azioni, immagini e dialoghi dovrebbe piacervi la proposta di Giovanna Cosenza di uscire o quanto meno modificare quello che lei chiama “analfabetismo emotivo“, per trovare nuove e più originali forme di comunicazione.
ufficiostampa@justintimesrl.it
«Pubblicitari, smettetela di sostituire i prodotti agli esseri umani»
Navigando in rete oggi abbiamo letto questo articolo http://networkedblogs.com/DSCdz in cui si cita in particolare uno spot pubblicitario di una nota marca automobilistica.
Lo spot viene chiamato in causa per il semplice fatto che, come scrive l’autrice Giovanna Cosenza, pare non avere un fil rouge immediato con il prodotto che si vuole vendere, o meglio appare come volontariamente forzato e trasformato in un qualcosa che non è, in questo caso in un sentimento umano.
Secondo voi le case automobilistiche stanno tirando sempre di più la corda nel presentare i loro nuovi modelli (che poi il più delle volte nello spot dicono poco nulla delle prestazioni dell’auto)?
CONFRONTI PUBBLICITARI [Part 2]
Per il lavoro che facciamo ogni giorno ci troviamo a sfogliare un gran numero di riviste, e così inevitabilmente l’occhio cade anche su qualche campagna pubblicitaria e ci si scambia opinioni in merito alla qualità comunicativa che possono avere: qui di seguito trovate qualche esempio [per questioni di privacy ogni informazione relativa al marchio è stato omessa].
Ci piacerebbe sapere…voi cosa ne pensate?
CONFRONTI PUBBLICITARI
Per il lavoro che facciamo ogni giorno ci troviamo a sfogliare un gran numero di riviste, e così inevitabilmente l’occhio cade anche su qualche campagna pubblicitaria e ci si scambia opinioni in merito alla qualità comunicativa che possono avere: qui di seguito trovate qualche esempio. Ci piacerebbe sapere voi cosa ne pensate?
Ti telefono o no? ti telefono o no? …chissà chi vincerà?
Nella nostra ricerca di clienti, di nuove avventure, di un contatto, riceviamo ovviamente risposte di ogni tipo. Arrivare al responsabile marketing è quasi sempre una scalata all’Everest, ma quello che ci lascia senza parole sono le risposte di alcune/i segretarie/i che, spesso, la scalata all’Everest la fanno, ma nel tentativo di dare risposte plausibili alla nostra richiesta. Si inventano i più incredibili impegni, o le più evasive domande per, in soldoni, far capire che lì, volenti o nolenti, la porta è sprangata. Ieri ci siamo imbattuti nella figura del Mastino, ad esempio: quello che ti domanda, insomma, “chi sei”, “cosa vuoi”, “perchè lo vuoi”, “da quando”, “come”, fino ad inerpicarsi con richieste ridicole come “dove ci avete trovati”, “chi vi ha dato il nostro numero”…al che tu pensi “la cara e vecchia rubrica, la conosci?” o… “a internet, ci sei mai arrivato?” e poi concludi “senta, la mia fedina penale è pulita, ma se la può tranquillizzare ulteriormente, le dico di quale colore sono vestito e l’ultima volta in cui mi sono fatto la doccia”…
I nostri “non chiamiamoli solo clienti”
Forse è ora che parliamo di chi ha scelto i nostri servizi. E partiamo dal concetto che la parola “client
e” ci infastidisce, mentre “partner” è il termine che usiamo con più affetto. In effetti, ci sentiamo come una grande famiglia: ci piace andare nelle aziende conoscendole solo in parte e apprendendo dal di dentro cosa sono e cosa fanno. Non abbiamo soluzioni preconfezionate, insomma. E cosa c’è di male? Avete mai sentito il racconto di una storia vera dal quarto o dal quinto che l’hanno tramandata? Beh, volete mettere la sodddisfazione di sentirla dalla viva voce di chi l’ha vissuta? La guerra l’abbiamo letta e studiata sui libri. Ci dica però com
e si sente chi la apprende dalla viva voce del nonno che vi ha partecipato… E allora capite perchè spesso andiamo così, senza aspettative e conoscenze, a incontrare un nuovo, possibile, partner. Cerchiamo di risolvere un problema, che spesso lui non sa di avere, ma emerge da un primo o un secondo i
ncontro in cui ci si confronta su aspettative e bisogni. E poi la visitiamo questa azienda, proviamo e acquistiamo i prodotti, la osserviamo nei punti vendita, per cogliere al meglio il suo spirito, la sua essenza. Ci piacciono le aziende che credono in quello che fanno, che si “vogliono bene” e trasmettono passione nel raccontarsi. Ci piaccione le grandi famiglie. Ad oggi la nostra conta nomi come FrieslandCampina Italia, Vicenzi Group, Melegatti, Cleca San Martino, Meggle, Mugue, Mercatopoli, Baby Bazar, Riondo (e iSpritz), Consorzio di Tutela del Lugana DOC.
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